Il trono papale della Basilica Superiore di Assisi

Presi ad ammirare gli splendidi affreschi di Cimabue, nella Basilica Superiore di Assisi, pochi prestano attenzione al trono papale posto nell'abside. Eppure è una delle cose più interessanti che si trovano all'interno di questa chiesa. Presente già al momento della consacrazione dell'edificio ad opera di Innocenzo IV nel 1253 sottolinea il rango di cappella papale della Basilica. Il trono era lì a ricordare che nominalmente la chiesa apparteneva alla Santa Sede sottolineando, nel contempo, il rapporto privilegiato tra Francescani e Papato. A quella data il trono doveva avere un aspetto diverso rispetto all'attuale, più semplice. Era privo del baldacchino e del frontone triangolare in marmo aggiunti, probabilmente, al tempo di Nicola IV (papa tra il 1288 e il 1292).  Il trono doveva però già allora essere dotato del suppedaneo (il gradino su cui si poggiano i piedi) con la raffigurazione delle quattro bestie che rimandano al salmo 90, 13. Nel salmo si dice "Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi", a sottolineare la potenza di Dio e indirettamente del Papa che ne è vicario in terra.  Non dimentichiamoci, poi, che il papa veniva da quasi 10 anni di forzato esilio in Francia dove si era ritirato per i contrasti con Federico II, spesso paragonato dal Papa all'Anticristo/dragone dell'Apocalisse e che tornava ora"vittorioso" in Italia dopo la morte dell'odiato nemico. Il camminare e fisicamente il calpestare le bestie rendeva, quindi, visivamente chiaro a chi osservava la forza e la conseguente vittoria del Papa sul male (e sull'Imperatore).

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